
Noi siamo ciò che pensiamo.
“We Are What We Think” appariva scritto sui muri delle città non più di 40 anni fa, opera di giovani writers più o meno consapevoli di quello che stavano scrivendo.
2500 anni fa, però, Qualcuno sicuramente più Consapevole diceva: “Ciò che siamo è il risultato di ciò che pensiamo” – Buddha Śākyamuni
Ogni nostro pensiero forma e plasma la realtà di ciò che ci circonda, il mondo in cui viviamo. Pensieri tristi, pesanti e oscuri creeranno un mondo difficile e pieno di ostacoli. Pensieri positivi, puri e sinceri creeranno un mondo pieno di opportunità e di gioia.
E la prima cosa che plasmiamo con i nostri pensieri è il nostro corpo.
La storia della nostra vita è scritta nei nostri corpi, i nostri tessuti hanno la forma delle emozioni che abbiamo provato. Il corpo ha un suo linguaggio e imparando a leggerlo possiamo vedere il nostro Io interiore riflettersi attraverso la materia.
Noi siamo il nostro corpo, più siamo in contatto con il nostro corpo più siamo in contatto con noi stessi.
Superare il dualismo mente – corpo, tipico della cultura occidentale e percepire l’essere umano come unità psicosomatica è fondamentale per interpretare il linguaggio del corpo.
Leggere il linguaggio del corpo può aprire nuovi orizzonti di comprensione, consapevolezza e benessere.
Le nostre cellule sono, sia per gruppi struttura che per funzione, collegate tra di loro. Così come le cellule, anche i nostri pensieri, le nostre credenze, gli atteggiamenti, le paure e i sogni sono connessi tra di loro e al resto del nostro organismo.
come dice Riccardo Lautizi, naturopata e ricercatore nello sviluppo del potenziale umano, nel suo nuovo libro “Dionidream – Tutta l’Energia della Natura”:
“Corpo e mente sono uno l’immagine riflessa dell’altro, le emozioni, i sentimenti, gli atteggiamenti, il nostro agire nel mondo e soprattutto come noi ci siamo “parlati” quindi come abbiamo reagito emotivamente ad ogni esperienza vissuta, influiscono e si imprimono sulle nostre cellule e quindi sui nostri tessuti, organi, muscoli.
Ogni cellula del nostro corpo è sempre costantemente connessa all’energia che muoviamo attraverso i nostri pensieri: quello che pensiamo e come lo pensiamo può trasformare la biologia del nostro corpo.
Atteggiamenti di sfiducia, di collera, di insofferenza continui e prolungati richiedono alle nostre cellule uno sforzo energetico per adeguarsi a questi stati energetici, tutto ciò impoverisce e danneggia il nostro organismo, a partire dal sistema immunitario.
Un dialogo interiore basato su pensieri cupi di sconforto e rassegnazione obbliga il nostro metabolismo a produrre sostanze tossiche e acide che danneggiano i nostri tessuti, allo stesso modo un atteggiamento di sfiducia in sé stessi e nella vita richiederà alle sinapsi cerebrali di conformarsi a questo tipo di energia tossica e degenerativa.
Questo approccio alla persona come unità sempre connessa di mente e corpo ci rivela che le malattie, le tensioni, i blocchi, le debolezze e le sofferenze fisiche dipendono tutte dai nostri pensieri e dalla qualità energetica del nostro dialogo interiore.”
La stimolazione emotiva dei muscoli ha sul corpo lo stesso effetto dell’attività puramente fisica.
Un grosso carico emotivo, una responsabilità, spesso è definito “peso” e, specialmente quando questo senso di oppressione è prolungato nel tempo, il peso emotivo può avere sui nostri muscoli lo stesso effetto di un peso fisico che ci stiamo portando sulle spalle.
“Il carattere di una persona, così come si manifesta nei suoi modelli di comportamento, si configura anche a livello somatico attraverso la forma e il movimento del corpo. La somma totale delle tensioni muscolari viste come unità, il modo di muoversi e di agire, costituiscono la propria ed unica “espressione corporea” dell’organismo. L’espressione del corpo è il complesso somatico dell’espressione emozionale.”
Alexander Lowen
Imparare a leggere il nostro corpo è imparare a leggere la nostra vita, noi stessi, il nostro io più intimo e profondo.
Leggere il linguaggio del corpo, le asimmetrie, le tensioni e le sofferenze è saper leggere quali dialoghi interiori stiamo pronunciando alle nostre cellule, è scritto sul nostro volto quale tipo di pensieri sono alla base delle nostre giornate.
Le malattie, i dolori, i blocchi, sono tutte benedizioni, sono segnali rivelatori di un processo mentale che sta ostacolando la nostra piena realizzazione nella gioia.
Tutte le nostre azioni ed interazioni sono estensioni e proiezioni di chi siamo noi, di cosa sentiamo e di ciò che crediamo, il meglio che possiamo fare per noi e per il mondo è essere pienamente noi stessi, nella verità, integrati in modo creativo, aperto e amorevole.
Ciò possiamo realizzarlo restando in ascolto di noi, partendo dal corpo, che non mente mai, il corpo ci rivela i nostri stati d’animo, le nostre emozioni, il loro colore e il loro sapore, restando in ascolto torniamo in noi, alla verità.
La soluzione più efficace è sempre connessa allo sblocco energetico: far fluire liberamente l’energia ed aumentare il livello innesca un inesorabile processo di ripristino.
Ogni percorso dovrebbe sempre essere mirato ad aumentare la capacità di percepire le sensazioni corporee, è un processo naturale, spontaneo ed unico, proprio della persona.
Senza respiro non c’è energia, senza energia il corpo si contrae, l’unico modo in cui gli uomini possono imparare è attraverso il sentire, attraverso l’esperienza personale, fisica, concreta.
Possiamo iniziare da subito a riprendere contatto con il nostro corpo, con una tecnica semplice ma efficacissima: l’ascolto del respiro.
Diventare consapevoli del proprio respiro è un primo passo verso l’ascolto di sé, ascoltiamoci, iniziamo a respirare più profondamente, inspiriamo vita ed energia ed espirando lasciamo andare le tensioni del passato e le angosce del futuro, godiamoci questo unico momento presente.”