Avete mai pensato che può esistere una memoria che va ben oltre il ricordo cosciente?
La teoria sulla memoria cellulare dice che: le nostre cellule, ogni singola cellula del nostro corpo, sembrerebbero contenere in sé un vero e proprio ricordo, una vera e propria memoria non solo di ciò che è in quanto tale, ovvero una cellula specializzata nella sua funzione, ma anche dell’organismo che la contiene e l’ha prodotta: noi.
Una memoria che va al di là, quindi, dei nostri cinque sensi, non una memoria visiva, tattile, olfattiva, uditiva e gustativa, e anche al di là di quella memoria che richiama ai pensieri uno specifico ricordo.
Immaginiamo il nostro organismo funzionante come un hard disk, un magazzino dove raccogliamo i dati e i parametri che ci permettono di “funzionare”. Quando ci imbattiamo in un profumo che conosciamo, ad esempio, ci può venire alla mente dove lo abbiamo sentito per la prima volta, o una determinata situazione collegata a quel ricordo (come il profumo dei popcorn ci ricorda il primo film che abbiamo visto al cinema con il nostro primo amore, per esempio), allo stesso modo le emozioni che viviamo vengono iscritte nel nostro patrimonio cellulare, non solo nella memoria cerebrale. Tutta la vita che noi viviamo si iscrive nel nostro corpo: il dolore, la paura, non sono solo emozioni astratte ma vivono nel nostro corpo, nelle nostre cellule; diventano scheletro, muscoli, carattere, energia bloccata o stagnante, sintomo e patologia…diventano “noi”.
I nostri stati emotivi non sono solamente episodici momenti di esperienze di vita, ma sono strettamente legati ai processi che portano alla formazione dei nostri pensieri, delle nostre credenze. Sono determinati dallo strutturarsi della nostra personalità. Sono influenzati dal nostro temperamento e dal nostro carattere. I nostri stati emotivi entrano attivamente nei processi mentali che codificano la memoria.