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La correlazione tra Emozioni e Organi

La Psicosomatica ricerca la relazione tra un disturbo somatico e la sua probabile origine di natura psicologica, ponendo in relazione la mente con il corpo, e più nello specifico le emozioni con il disturbo.

Il corpo e le emozioni interagiscono creando il cosiddetto effetto psicosomatico che si verifica quando un’emozione identica viene vissuta frequentemente senza trasformarla. Quando si vive un’emozione e si rimane ancorati ad essa invece di superarla, di lasciare che la funzione stessa dell’emozione di portarci un’informazione avvenga in maniera naturale ed equilibrata, si entra in un “loop emotivo” nel quale la psiche invia sempre lo stesso messaggio nello stesso punto fisico del corpo.

Le emozioni hanno un grande valore, ma per loro natura esse sono transitorie. La funzione di un’emozione è quella di segnalare alla nostra struttura fisica-energetica-mentale una serie di informazioni e messaggi in relazione ad un accadimento esterno (o percepito come tale).

Una corretta gestione delle emozioni si può esprimere in 3 fasi:

  1. L’emozione si presenta (si “prova”) in relazione ad un qualcosa che viene percepito dal nostro corpo: un forte rumore può provocarci uno spavento, una musica rilassante ci porta tranquillità, un abbraccio ci fa provare sicurezza, un ricordo lontano ci trasmetterà malinconia, e mille altri esempi…
  2. Il nostro corpo (nella visione olistica di unione tra corpo\mente\spirito) processa l’emozione, la “cattura” e la lascia passare come un soffio di vento che attraversa le foglie degli alberi, senza ostacolarla e accogliendola in tutte le sue parti, così da comprenderla a pieno e trasformarla in informazioni utili al nostro fabbisogno: spavento = allarme, c’è qualcosa che non va; tranquillità = non c’è fretta, puoi rilassarti; sicurezza = la tua vita non è in pericolo;
  3. L’emozione passa, svanisce così com’era entrata, senza lasciare traccia se non l’informazione che trasportava

 

Se un’emozione “ristagna” al nostro interno, se non riusciamo a reagire o ad esprimerci liberamente, il nostro corpo proverà di continuo sempre la stessa sensazione ed invierà agli organi sempre gli stessi impulsi provocandone l’indebolimento, da qui il concetto di “psicosomatizzazione”. Uno squilibrio a livello energetico e strutturale e il relativo indebolimento permette alla malattia di installarsi e di diventare reale, poiché viene a mancare la possibilità di resistere alle aggressioni dei fattori patogeni.

Normalmente, nei casi normali, lo stimolo specifico seguito da un messaggio specifico deve provocare una reazione specifica e condurre il soggetto a esprimere agli altri la frustrazione o la soddisfazione, a seconda dell’emozione provata. Una tale reazione fa parte di un comportamento normale.

In caso contrario si verifica un carico emotivo negativo che non viene eliminato. Esso rimane allora profondamente inserito nel punto dove è stato inviato, cioè in un organo ricettore, al momento dell’emissione del messaggio. Lo squilibrio organico così creato fa sì che il terreno (organo o parte del corpo) divenga favorevole all’instaurarsi della malattia.

Se comprendiamo che la causa del disagio o della malattia è riconducibile ad uno squilibrio interiore, ci dobbiamo domandare: quali emozioni stanno prendendo il sopravvento su di me?

Comprendere il significato interiore della malattia e la relazione tra le emozioni e gli organi ci permetterà di conoscere meglio noi stessi.

Ecco uno breve riassunto delle emozioni e stati emotivi negativi correlati agli organi:

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